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sabato 11 febbraio 2012

L’AGENDA DELLA CRISI



Una sola breve annotazione, poco più di un pensiero, sull’andamento della crisi in relazione anche al precipitare della situazione in Grecia e all’assenza della sinistra in Italia (i due paesi più esposti, in questo momento): manca totalmente dall’agenda politica il tema della “questione sociale”, dei risvolti e degli esiti che le determinazioni imposte dalla visione liberista e speculativo dominante, stanno avendo sulla materialità delle condizioni di vita delle persone. Non si è riusciti a far entrare questo elemento decisivo nell’ordine del giorno, per evidenti carenze politiche e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi e che, ad esempio, l’andamento della visita di Monti negli USA ha ben messo in luce: nessun costo deve essere pagato da chi ha provocato la crisi e chi l’ha subita deve rifinanziare gli speculatori che hanno provocato il disastro. Se non si riparte dal fatto che il nostro avversario, l’avversario di noi povera gente ridotta al lumicino anche sul piano della rappresentanza politica, la pensa in questo modo e che, di conseguenza, è necessario ribellarci e non condividere, allora non ne usciremo per niente. Serve l’espressione di un punto teorico: lor signori sono “altro” e noi dobbiamo trarre tutte le conseguenze da quest’alterità, che rimane l’antica alterità “di classe”.


Per i compromessi, una volta ristabilite le rispettive identità, ci sarà sempre tempo…


Franco Astengo


Savona, li 11 febbraio 2012

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