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sabato 24 dicembre 2011

La mangiatoia, luogo di grandi cambiamenti


di Jens Hansen


Che cosa è il Natale? Chi arriva da una cultura diversa dalla nostra e osserva dall'esterno le nostre usanze potrebbe definire il Natale espressione per eccellenza di una società consumistica: vede i negozi che fanno a gara per addobbare le vetrine, vede le offerte per il Natale, vede tanti “Babbi natali” anche in televisione che fanno pubblicità per incentivare il consumo. Se poi questa persona viene invitata nelle nostre famiglie può completare il quadro: si mangia, si gioca a carte, si fanno regali e tutto ciò sullo sfondo di un presepe costruito appositamente o un albero addobbato.


Vede insomma una festa piena di tradizioni religiose, perché, almeno a Natale, si va in chiesa, ma vede anche che c'è un divario enorme fra ciò che è alla base della festa e ciò che ne facciamo. In fondo dovrà constatare che quando l'addobbo natalizio viene tolto dalle case è dimenticato anche il messaggio.


Con il Natale ci troviamo forse in modo esponenziale di fronte ad una festa con una lunghissima tradizione - infatti nasce nel quarto secolo dopo Cristo - che oramai è diventata vittima di una globalizzazione del consumo.


Bonhoeffer, il grande teologo luterano della resistenza al nazismo, parla di un Natale autentico. Egli parte dai cambiamenti rivoluzionari di cui la mangiatoia è il segno: Dio diventa uno di noi, Dio ha scelto la condizione umana per portare il suo progetto di salvezza nel mondo.


Così noi stando davanti alla mangiatoia non possiamo rimanere indifferenti, il messaggio è troppo forte per essere ascoltato e sperimentato senza tradurlo in azioni concrete il cui centro è stare dalla parte degli umili. Per dirlo con le parole di un altro teologo: Dio è diventato umano, perché non facciamo altrettanto?


Il messaggio del Natale, di un Dio diventato come noi, è quindi una grande provocazione che vuole scuoterci e aprire il nostro orizzonte, liberarci dalle strettoie della vita borghese e renderci capaci di vedere che il nostro vuoto consumismo non schiaccia solo l'80 % della popolazione mondiale e non porta solo il globo allo sbando ecologico, ma rende vuoti anche noi.


Il Natale autentico è la nascita di una vita che ha alla base due principi: la libertà e la responsabilità, libertà nella responsabilità e responsabilità nella libertà. Per dirlo in parole bibliche: Natale è diventare prossimo dell'umiliato come Dio lo è diventato di noi e ciò non solo per pochi giorni ma per tutta la vita.


Buon Natale.




Dietrich Bonhoeffer scrive:


Chi, alla mangiatoia,
depone finalmente
ogni violenza,
ogni onore,
ogni reputazione,
ogni vanità
ogni superbia,
ogni ostinazione,
chi sta dalla parte degli umili
e lascia Dio solo essere grande,
chi, nel bambino nella mangiatoia
vede la magnificenza di Dio
proprio nell'umiliazione,
costui festeggerà l'autentico Natale.


tratto da: http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_vangelo.php?id=403  

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