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domenica 4 dicembre 2011

Alcune mail sulle spese militari che neanche Monti taglia...


1. "15 miliardi per l'acquisto di 13 cacciabombardieri F35. Una spesa militare che da sola vale più della metà della manovra. Ma il taglio nei piani di Monti non c'è" (da Il Manifesto 3 dicembre).


Come al solito le spese militari non si toccano


Dante Bedini


2. ...come già scritto in precedenza, noi poveri tapini non possiamo fare altro che bombardare, sommergere palazzo Chigi o il Parlamento di lettere, e-mail, fax di forte protesta, ...


Io ho già scritto al Prof. Monti e al ministro delle finanze. Sono solo? Siamo in pochi ? Male, molto male. Dovremmo essere in molti, veramente molti.


Io non posso far sentire la mia voce andando a cortei, sit-in, scioperi della fame. La mia età e gli acciacchi non me lo permettono. Mi faccio sentire con la posta elettronica e se fossimo in tanti si potrebbe udire un "boato" immenso.


Disse un amico: più che la nonviolenza potè la pigrizia. No, non deve essere così. Dobbiamo svegliarci.
Franco


3. Anch'io sto preprando una lettera a Monti. Aspetto questi prossimi giorni. Sono disposto, per contribuire a ridurre il debito (di chiunque sia colpa) che pesa su tutti, a dare mensilmente l'1 o il 2% della mia pensione tutt'altro che ricca, se vedo segnali chiari di restituzione alla intera società da parte dei più ricchi e privilegiati. In un primo tempo pensavo di offrire ciò senza tale condizione. In questo momento penso che forse ciò non è giusto, e che debba essere condizionato al far pagare ben secco ai ricchi. Ciao, Enrico


Enrico Peyretti (www.peacelink.it/peyretti) (www.ilfoglio.info) (www.serenoregis.org)


4. Sul taglio alle spese militari c'e' un ampio consenso in Italia, anche se non so quantificarlo. C'e' in petizione di SeL e si puo' sempre firmare la petizione di Alex Zanotelli della fine di agosto sul www.ildialogo.org.


Ci sono le analisi precise di Sbilanciamoci presentate da poco. Sarebbe necessario pero' strutturare una campagna incisiva che metta insieme e sintetizzi le posizioni che vengono da ambienti diversi.


Ci sono poi in Parlamento in attesa di essere discusse due Leggi di inziativa popolare presentate da piu' di 50.000 elettori, una sulle basi Nato e l' altra sul nucleare.


Come testimoniano anche le due petizioni lanciate ultimamente da Peacelink,sulla Siria e sulle missioni militari internazionali, l' opinione pubblica e' sensibile a ridurre gli impegni militari, costosissimi e distruttivi. Come concretizzare tutto questo non lo so e forse abbiamo anche tra noi opinioni diverse.
E' importante pero' gia' prendere atto e poter un minimo verificare e dimostrare questo consenso.

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