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mercoledì 16 marzo 2011


E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire "sono"
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c'è da bere
e mi riempio il bicchiere..

E l' eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir "Dove ho mancato, dov'è stato?",
a dir "Dove ho sbagliato?"

Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t'annoi
e tutti i dubbi tuoi...

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!

Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po' stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente...

Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "Pensiero"...

Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata... O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi pe
rsonali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno...

E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell' ipocondria ben nota,
poi... la bottiglia è vuota...

Lo so: domani si celebra il 150° dell'unificazione dell'Italia. La lega protesta. Chi legge questo blog (e mi conosce) sa che sono agli antipodi di quel movimento, spesso segnato da egoismo, segregazionisno, da xenofobia, omofobia, razzismo e secessionismo. Vorrei (ed è, pressuntuosamente, uno degli scopi che questo blog persegue), stillare qualche goccia di pensiero critico verso i festeggiamenti per l'Unità.
Intanto, l'Italia ha tardato a conseguire l'unità politica nazionale (a dire il vero, insieme alla Germania). I Savoia non sono riusciti neanche in questo. Anzi: l'Italia è nata dalla conquista armata del Sud, dalla violenza militare contro le popolazioni meridionali, i cosiddetti 'Briganti'. Quella parvenza di unità è stata raggiunta (forse, un minimo) linguisticamente dalla scuola pubblica e, ahimè, dalla televisione. In realtà, l'Italia è sempre stata colonizzata, autocolonizzata dal Nord verso il Sud. Ora l'unificazione reale è fatta dall'economia illegale...l'Italia? È sempre stata un'idea geografica, come diceva Bismarck. Io stesso mi definisco 'di lingua italiana'.

Ho sempre avuto difficoltà a riconoscermi in uno Stato, nei 'sacri' confini perchè per me, 'nostra patria è mondo intero, nostra legge libertà'. Se ho difficoltà a concepire l'Italia, figuriamoci la panzana che va sotto il nome di 'padania'...Come scrive il sommo poeta (Guccini): Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!

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