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domenica 7 febbraio 2010

Il permesso di soggiorno a punti raccoglie opinioni contrastanti

IMMIGRAZIONE. Il dibattito sul provvedimento dei ministri dell'Interno e del Welfare anima l'Italia e la nostra città

Franco (Lega Nord): «Serve a integrare e a facilitare l'acquisizione della cittadinanza» Aziz (Burkina Faso): «Perché le regole non valgono per tutti ? È un passo indietro»

07/02/2010

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/125988_il_permesso_di_soggiorno_a_punti_raccoglie_opinioni_contrastanti/

Corso di lingua per stranieri: ora diventa obbligo di legge

Dopo polemiche e differenze di vedute a livello nazionale, si anima anche a Vicenza la discussione sul permesso di soggiorno a punti per gli immigrati extracomunitari. «Il provvedimento è già legge» sottolinea il ministro dell'Interno Roberto Maroni, perché inserito nel pacchetto sicurezza approvato l'anno scorso dalla maggioranza parlamentare Pdl-Lega. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il decreto attuativo con il regolamento. La concessione del permesso di soggiorno per un cittadino extracomunitario neoarrivato in Italia, o il rinnovo per un cittadino immigrato già residente nel nostro Paese, saranno assoggettate da un lato all'assenza di reati gravi, dall'altro al recepimento di una serie di principi culturali, di convivenza sociale, costituzionali e di educazione civica.

I CONTENUTI. Secondo il provvedimento sottoscritto anche dal ministro del welfare Maurizio Sacconi, la soglia minima per restare in Italia è di 30 punti. Acquista 22 punti chi supera il test di italiano parlato. Perde 20 punti il cittadino extracomunitario che subisca una condanna da due a tre anni, o commetta quei gravi illeciti amministrativi che già vengono puniti con una multa. Sono 5 i punti sottratti per ogni anno scolastico perso da un figlio, ma se si dimostra di conoscere la Costituzione se ne guadagnano 20.

Il Governo precisa che l'immigrato avrà «due anni, cioè un congruo periodo di tempo, per conseguire i fondamentali elementi per l'inclusione nella nostra società».

Dove andranno a "scuola di permesso a punti" gli immigrati adulti? Oltre agli accordi già fatti dal Viminale con alcune Università, i prefetti potranno stipularne accordi con associazioni attive sul sociale. E anche nel Vicentino si sviluppa il dibattito sulla formula del permesso di soggiorno a punti.

L'IMMIGRATO. Banse Aziz, presidente dell'Associazione giovanile Burkina Faso della provincia di Vicenza. «Sulla conoscenza linguistica siamo d'accordo, soprattutto per le donne, che stanno più a contatto con i bimbi, e per noi tutti, dovendo dialogare e far capire le nostre problematiche. Da sabato 13 parte al centro Tecchio l'iniziativa Piccoli maestri, con lezioni tre volte la settimana. Ma riteniamo che faccia fare passi indietro al paese che amiamo, l'Italia, creare cittadini di classe a e cittadini di classe b.

Molti italiani vanno perfino a votare ignorando i principi costituzionali o il funzionamento e la composizione delle istituzioni. Molti faticano a orientarsi nel sistema sanitario, sulla legislazione o tra gli obbligjhi fiscali. Anche la lingua è padroneggiata con gradi diversi. E allora perché mettere solo noi sotto giudizio, con la prospettiva sempre incombente di venire espulsi coi nostri bimbi? L'assistenza sanitaria va prestata a tutti gli esseri umani, anche a chi ècostretto ad essere clandestino».

IL SENATORE. Il senatore Paolo Franco, segretario provinciale della Lega Nord, risponde: «Chi arriva in una nuova casa è giusto che conosca e rispetti regole e usanze di quella casa, anche se talvolta il padrone di casa purtroppo non le rispetta. Non si tratta di discriminazioni, ma di permeare l'immigrato di quei valori culturali e di convivenza sociale che gli agevolino, un domani, l'acquisizione della cittadinanza. Credo che sul rapporto di parità tra uomo e donna questa assimilazione culturale sia più che mai necessaria. Ma attenzione: il permesso di soggiorno a punti non potrà mai sfociare nella cittadinanza per gli islamici, poiché conoscere la nostra cultura per loro non potrà mai equivalere ad accettarla. La loro religione è incompatibile con le nostre radici cristiane, pur sottolineate dalla Costituzione» Franco sarebbe un esaminatore flessibile? «No, l'esame bisogna superarlo, per integrarsi. La buona volontà non basta».

Gian Maria Maselli

Un piccolo dubbio:

anche i leghisti dovranno dimostrare di conoscere la Costituzione e la lingua italiana?

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