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domenica 16 marzo 2008

FACILE E DIFFICILE

tratto da da NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 396 del 16 marzo 2008
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100Viterbo,
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it


1. EDITORIALE. È COSÌ FACILE?

È così facile dire la nostra indignazione per la repressione in Tibet, come in Birmania, come nei territori occupati palestinesi, come in Cecenia, come in tanti altri luoghi ancora in cui ogni giorno, ogni giorno si consumano tragedie inenarrabili. Ma essa nulla vale se non si traduce in solidarietà concreta con levittime, in lotta contro ogni oppressione, contro ogni violazione dei diritti umani di ogni essere umano.Chiamiamo nonviolenza questa necessaria solidarietà con l'umanità intera, questa necessaria lotta contro ogni violenza.

2. LE ULTIME COSE. È COSÌ DIFFICILE?

E le stragi in Afghanistan? Esse non toccano il nostro cuore? Quando gli assassini e i torturatori, gli occupanti e i complici dei signori della guerra e della droga, gli imperialisti e i razzisti, sono la coalizione militare terrorista e stragista internazionale di cui l'Italia fa parte, allora di colpo diventiamo ciechi e muti? No.
Occorre denunciare i crimini di guerra e contro l'umanità commessi con l'avallo e il sostegno del governo italiano, il terrorismo e le stragi di cui recano la corresponsabilità i governanti e la quasi totalità dei parlamentari italiani. Ed occorre lottare perchè l'Italia torni al rispetto del diritto internazionale e della legalità costituzionale.
Occorre lottare perchè l'Italia cessi di partecipare alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Occorre lottare perchè cessi la guerra, occorre lottare per salvare le viteumane che la guerra distrugge.
Ed occorre anche che coloro che la partecipazione militare italiana alla guerra hanno voluto, avallato e sostenuto - a partire dal Presidente della Repubblica e fino all'ultimo parlamentare italiano che col suo voto ha consentito questo crimine e questo orrore, ed è quindi corresponsabiledelle uccisioni di cui la guerra è consistita e consiste - siano finalmente processati e condannati per le morti che la loro infame e scellerata condotta ha provocato e provoca.

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